sabato 13 maggio 2017

Salvo particolarità di alcuni ordinamenti, la cittadinanza di uno stato si determina usualmente con due diverse modalità: per nascita all’interno dei suoi confini (il cosiddetto ius soli) o ereditando la cittadinanza dei propri genitori, indipendentemente dallo stato di nascita (lo ius sanguinis). In Italia, la legge sulla cittadinanza del 1992 prevede la modalità dello ius sanguinis: un bambino nato da genitori italiani è italiano. Il disegno di legge approvato dal parlamento nel 2015 dovrebbe invece introdurre due modalità innovative: lo ius soli temperato e una nuova tipologia chiamata da più parti ius culturae.
In base alla modalità dello ius soli temperato, i minori nati in Italia da genitori stranieri possono acquisire la cittadinanza italiana a condizione che almeno uno dei genitori sia titolare di diritto di soggiorno illimitato oppure – se non è cittadino europeo – di permesso di soggiorno dell’Unione Europea per soggiornanti di lungo periodo.
La seconda modalità, quella dello ius culturae, riguarda i minori stranieri arrivati in Italia entro il dodicesimo anno di età, che potranno diventare italiani dimostrando di aver frequentato regolarmente dei percorsi di formazione, come cinque anni di frequenza di un normale ciclo scolastico (che nel caso si tratti delle scuole elementari deve essersi concluso positivamente) sia aver terminato un corso professionale di tre o quattro anni.
Rientrando in uno di questi due casi, ius soli temperato o ius culturae, il minore acquista la cittadinanza se una domanda è presentata da uno dei due genitori all’ufficio di stato civile del Comune di residenza entro il compimento della maggiore età del figlio; altrimenti potrà essere presentata dal diretto interessato diventato maggiorenne, che avrà due anni di tempo per farlo. Anche questa è una novità: prima il richiedente maggiorenne aveva tempo solo fino al compimento dei diciannove anni per presentare la richiesta.
Restano fuori dai casi considerati quelli di chi abbia più vent’anni e di chi sia arrivato in Italia dopo i dodici anni.
Per i primi che rientrano anche nei requisiti previsti dallo ius culturae, sarà possibile acquistare la cittadinanza dimostrando di essere residenti sul territorio italiano in modo legale e continuato negli ultimi cinque anni. Chi rientra in queste caratteristiche avrebbe un anno di tempo dall’entrata in vigore della nuova legge per presentare domanda al comune di residenza. Dovrà però aspettare il nulla osta del Ministero dell’Interno che provvede alla verifica dell’inesistenza di provvedimenti di espulsione o di allontanamento per motivi di sicurezza. Il nulla osta del Ministero deve arrivare entro sei mesi dalla richiesta.
C’è poi la casistica dei figli di stranieri, nati fuori dall’Italia e arrivati in Italia dopo aver compiuto 12 anni. Loro possono acquistare la cittadinanza dimostrando di essere residenti in Italia da almeno sei anni e di rientrare nei casi previsti dallo ius culturae. La domanda può essere presentata in qualunque momento, ma deve essere rivolta al prefetto, e il Ministero dell’Interno ha alcuni spazi di discrezionalità per decidere se concedere o meno la cittadinanza. Questi spazi sono regolati dalla legge 91 del 1992 (quella attualmente in vigore) e riguardano i tempi entro i quali ottenere una risposta (oggi fino a tre anni) e le ulteriori condizioni richieste, come dimostrare di essere incensurati, di non essere un pericolo per la sicurezza nazionale e, nel caso dei maggiorenni, di aver regolarmente pagato le tasse e disporre di un reddito stabilito.
Infine, il disegno di legge si occupa anche delle persone con disabilità psichiche che siano accompagnate da un tutore o da un amministratore di sostegno. In questo caso, tutte le procedure per l’acquisizione della cittadinanza potranno essere svolte da una di queste due figure senza che sia necessario il giuramento del diretto interessato. Questo punto inserito nella legge è rilevante perché metterebbe fine a un lungo periodo di discriminazione nei confronti di questi soggetti.

Ieri sera al Consiglio Comunale, si è "sentito parlare di IUS SOLI". Onestamente non ho capito per quale motivo si sia perso tanto tempo........Chi urlava che Nazione è un termine fascista, Stato da stare......Oh mio Dio!!!!!  Chi faceva lezione di....boh, chissà........chi batteva il pugno pauroso di possibili voti al PD, qualora passi la legge in Senato.
Secondo Voi, il Comune di Pianezza, che non riesce a mettere d'accordo neanche per l'orario di un incontro, riuscirà a convincere il Senato a far passare la legge, secondo i criteri di Pensato e della sua "tonalità", anzichè "tono alto"?!?
Forse la quadra l'avrebbero potuta trovare.....Certo che l'avrebbero trovata. Fosse dipeso dalla sottoscritta e così come ho suggerito in pieno dibattito, io avrei chiesto ai funzionari di mostrare il ddl del caso e avrei comparato riga per riga con il testo poco capito da chi ha steso e poco capito e digerito dalle controparti.
Ora, voglio dire.....votano gli stranieri COMUNITARI con residenza per le ELEZIONI COMUNALI ED EUROPEE e solo dopo essere iscritti alla lista speciale entro una certa data.
Ma il problema del Comune di Pianezza, saranno mica i bambini che nascono in Italia figli di stranieri che diventano cittadini italiani? Da che cosa ci dobbiamo difendere, dal Biberon e dal vomito della pappetta?!?
Sarei molto, ma molto più preoccupata di un continuo premiare la fedeltà alla causa, che porta ad un Assessore che si dimette da Consigliere (ahahahahahahah) x far entrare un trombato al quale era garantito un posto, in Consiglio Comunale. Peggio che mai e qui siamo alla VERGOGNA, favorire Assessori in carica girocontando terreni per garantire la possibilità di fabbricare. Se su quel terreno sono anni ed anni che è impossibile fabbricare, l'ETICA POLITICA.......QUESTA SCONOSCIUTA mi porta a :
A) non candidarmi
B) se in carica evito
C) se voglio costruire ad ogni costo e trovare una gabola, mi dimetto.

Ma cosa può cambiare in questo Paese?!? Nulla.....!!!!! Neanche nel giorno della ricorrenza di San Pancrazio (subito dimenticato dopo aver beccato i voti), la coscienza parla!

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